Mudnés. Mat-Strulgadór teste fantastiche heads full of fantasy

Mudnés. Mat-Strulgadór teste fantastiche heads full of fantasy

Luciano Pantaleoni 28,00 

I modenesi sono stati descritti in tanti modi ma su di un aspetto vi è una certezza assoluta.

Categoria: Cultura popolare
I modenesi sono stati descritti in tanti modi ma su di un aspetto vi è una
certezza assoluta.
Chi n’è mat, n’è ‘d Mòdna. Chi non è matto, non è di Modena.
Già nel Cinquecento Teofilo Folengo nel Baldus scriveva:
“non modenesus erit
cui non fantastica testa”,
non c’è modenese che non abbia una testa fantastica.
È l’unica città nella quale il più stolto-scaltro dei contadini Sandròun una volta

all’anno, il giovedì grasso, dal balcone del municipio racconta ai cittadini

riuniti in Piazza Grande il mondo alla rovescia... follia, libertà, ironia, gioco....

forse tutto questo insieme.

Hanno consapevolezza delle radici, sanno mantenere le tradizioni e sono

coscienti dei sacrifici che sono stati fatti.

J’an magnê ed la zivàlla e j’an duvu saltèr i fòs a la lunga.
Hanno mangiato della
cipolla e hanno dovuto saltare i fossi per il lungo.

Sanno che la saggezza è un bene prezioso ma non si può leggere il mondo

solamente attraverso l’esperienza.

Ed quel ch’a gh’a da gnir, an gh’è vèc’ ch’a s’arcorda.
Di quello che deve venire,
nessun vecchio si ricorda.

Servono anche capacità di innovazione, apertura mentale, visioni di futuro e un

po’ di fantastica pazzia. Al giorno d’oggi probabilmente il termine che più si

addice ai modenesi è
Strulgadór .

La loro è una follia creativa, sono estrosi, imprenditori... o comunque

intraprendenti. In provincia di Modena i matti sono tanti e prediligono

socializzare le esperienze ottenendo risultati straordinari. In nessun altro

territorio al mondo sono state introdotte così tante innovazioni e sono nate così

tante aziende di eccellenza esaltando la specificità dei luoghi, la capacità degli

individui, la condivisione delle competenze, l’accompagnamento delle

istituzioni, la socialità delle persone.
Anno : 2024
ISBN : 9788899667832
Pagine : 320
Luciano Pantaleoni

Nato a Correggio in una famiglia di dodici persone che parlavano come prima lingua il dialetto e avevano come riferimento culturale la tradizione orale emiliana, Pantaleoni, di professione architetto, ha pubblicato numerose opere sulle tradizioni popolari emiliane.

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